L’espressione Made in Italy non è usata solo per indicare che un oggetto è stato prodotto in Italia, ma anche per sottolineare le sue qualità estetiche, creative e materiali.
L’espressione Made in Italy non è usata solo per indicare che un oggetto è stato prodotto in Italia, ma anche per sottolineare le sue qualità estetiche, creative e materiali.
Il Made in Italy comincia ad avere un successo internazionale nel 1947 grazie alla VIII Triennale di Milano, che promuove i lavori dei nuovi designer italiani del dopoguerra. Il design italiano nasce proprio in questi anni, e raggiunge un grande successo creando oggetti belli, funzionali e realizzati usando materiali nuovi, che fino a quel momento erano considerati come secondari o di scarto per questo settore. Tra questi, ovviamente c’è anche l’alluminio!
Ecco qualche esempio (solo tre!) di oggetto realizzato in alluminio, tra i tanti possibili.
La Lexikon 80 è una macchina da scrivere con il corpo in alluminio che il designer Marcello Nizzoli ha disegnato per Olivetti. È talmente importante da essere esposta al MoMa di New York nella collezione permanente. Ma ha anche una caratteristica curiosa: tra i tasti non era stato inserito il numero zero, e per scriverlo era necessario digitare una O maiuscola.
Nel 1979 Vico Magistretti ha realizzato la lampada Atollo, una abat-jour da tavolo. Atollo è stata creata in due versioni, una in vetro e l’altra proprio in alluminio, ed è fatta in modo che la cupola che la ricopre riesca a riflettere la luce per creare al tempo stesso luce e penombra.
Per finire, l’alluminio è il materiale con cui è stata realizzata la lampada Tolomeo, progettata da Michele De Lucchi nel 1986. Questa ha un primato decisamente invidiabile: è la lampada più venduta di sempre! Anche in questo caso, alla storia della lampada si lega un aneddoto molto curioso: il nome Tolomeo è stato deciso solo la notte prima della sua presentazione ufficiale al Salone del Mobile di Milano.